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L’audio guida interattiva per la tua visita al Parco artistico Orme su La Court: un esempio di riqualificazione e valorizzazione del territorio tramite l’arte, all’interno del sito UNESCO “I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”.
Quando Michele Chiarlo, già titolare dell’omonima azienda con sede a Calamandrana (AT), acquista la collina de La Court nel 1995, l’enologia piemontese è già una realtà affermata per quanto riguarda i suoi nomi più famosi, ma la Barbera D’Asti, pur alla base della viticoltura locale, fa ancora un po’ fatica a uscire dai confini del territorio.
A Chiarlo basta un giro tra i filari per avere un’intuizione decisiva: quel magnifico vigneto deve diventare l’ambasciatore della “nuova Barbera”. Per farlo, ai progetti di riqualificazione per rendere più efficiente e produttivo il luogo, si aggiunge un’idea geniale e innovativa: rendere la collina de La Court un Parco Artistico, nel quale le opere di grandi artisti contemporanei si mescolano alle viti, creando un itinerario che ha come principale protagonista il vigneto.
Forme, colori e materiali sono scelti per integrarsi perfettamente al contesto agricolo, arricchendolo di nuovi elementi e, con essi, di nuovo senso. I punti di partenza e di arrivo del percorso sono le cascine La Court e Castello, tipiche realtà rurali piemontesi che, nell’opera di riqualificazione, vengono ripensate in un’ottica diversa, ricavandone degli spazi espositivi usati, negli anni, per mostre ed esposizioni.
La parte artistica è affidata al grande artista genovese Emanuele Luzzati che, insieme a Giancarlo Ferraris, oggi Presidente dell’Associazione Orme su La Court e Direttore Artistico del parco, decide di dedicare le opere principali del Parco a Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Con loro lavorano artisti come Marcello Mannuzza; Peppino Campanella; Fabio Cavanna; Dedo Roggero-Fossati, fino ad Ugo Nespolo, autore della “Porta sul vigneto” eretta per celebrare i dieci anni di attività del Parco, e il noto designer Chris Bangle, che ha realizzato la grande panchina sempre per il decennale de La Court, la cui inaugurazione è avvenuta nel 2003.
Il risultato, oggi, è un Parco Artistico che, nella sua totalità, può davvero definirsi come un’unica opera d’arte realizzata sul territorio e “con” il territorio. La Torretta di Osservazione presente sull’Aia di Cascina Castello, in questo senso, è quanto mai rappresentativa, offrendo uno sguardo a 360 gradi su tutto il territorio circostante.
Altra opera dedicata al territorio è l’Archivio visuale dei piemontesi illustri, nel quale si celebrano le personalità piemontesi che hanno lasciato un segno nella storia.
Segno che, soprattutto, hanno posto tutte le donne e gli uomini che da generazioni lavorano pazientemente queste colline, plasmandole da architetti del paesaggio naturale e fornendo un esempio da seguire ai giovani, chiamati ad essere i custodi del territorio di domani.
Ma il più prestigioso e bello dei riconoscimenti a questo grande lavoro è arrivato nel 2014, allorché l’Unesco ha riconosciuto i “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato” come Patrimonio dell’Umanità.